E’ ciò che emerso dal primo appuntamento realizzato da Academy Immobiliare, in collaborazione con Trusters, Kratesis e SWG. Academy Immobiliare, piattaforma di informazione e formazione verticale, punta alla divulgazione, educazione e crescita conoscitiva in ambito immobiliare e nuove tecnologie ad esso legate, dal fintech al proptech. Temi che riguardano da vicino Trusters, società innovativa, madrina del progetto e portavoce del crowdfunding immobiliare, che ha saputo sfruttare in tempi non sospetti le opportunità delle nuove tecnologie applicandole al real estate.
“La strada che porta alla conoscenza passa per buoni incontri”, cita Spinoza, principio ispiratore e fondamento di Academy, adottato sin da subito nell’incontro “Focus sul mercato immobiliare: preoccupazioni o nuove opportunità?”. Con l’obiettivo di entrare nel dettaglio della situazione del mercato immobiliare a seguito dell’emergenza sanitaria, sono state condivise le esperienze degli esperti del mercato. In particolare abbiamo “incontrato” le società di sviluppo immobiliare provenienti da varie regioni d’Italia: Albo Srl, DeeRed Srl, Eleven Real Estate Srl, Arras Group, Silom Srl, Rea Group Srl, e Adamas Invest.
Quali sono stati gli elementi di difficoltà e quali le opportunità colte dal mercato immobiliare in questo periodo? Crowdfunding immobiliare: volano di business o moda del momento?
Questi i quesiti a cui gli esperti hanno risposto. Osservazione comune: il crowdfunding è uno strumento innovativo che risponde alle esigenze di celerità e semplificazione, capace di soddisfare sia i requirements degli operatori del real estate, sia i mutati stili di vita e comportamenti d’acquisto e di investimento degli investitori.
Tutte concordano sulla forza e le potenzialità del crowdfunding immobiliare, uno strumento semplice e veloce che mette in comunicazione SPV e investitori; un’unione tra capitali e opportunità che crea un rapporto “win win”.
Le esigenze invece non sono più l’acquisto della prima casa nel centro storico. L’interesse si muove verso soluzioni con ampi spazi, giardini, terrazzi, anche in periferia. Per quanto il covid abbia impattato negativamente sull’operatività, causando ritardi, i prezzi non hanno subito grandi variazioni, anzi.
L’epidemia ha accelerato differenti processi, sia dal punto di vista degli operatori, sia degli acquirenti. Da un lato, le società si sono ritrovate a cogliere opportunità: dall’uso di strumenti digitali e innovativi ai benefici fiscali. Dall’altra, il comportamento degli acquirenti è cambiato. La fine della prima ondata ha generato uno stato di “euforia” da parte dei compratori, che si sono mostrati più maturi e concreti.
E come ha impattato il covid sulle città?
Riccardo Grassi, Direttore di Ricerca di SWG, ha riportato i dati presentati in occasione dell’ultima assemblea di Assoimmobiliare, che esplicitano un forte cambiamento della percezione dei cittadini nei confronti della propria città.
L’indagine, basata sulle principali città italiane, ha come oggetto di studio Milano, Roma, Genova, Torino, Napoli e Palermo.
Il 90% dei lavoratori che hanno sperimentato lo smart working vuole mantenerlo, possibilmente lavorando 3-4 giorni a settimana da casa. A testimonianza di come si sia evoluto il concetto di stile di vita, la percezione della propria casa e la crescita del desiderio di vivere il proprio quartiere. Il covid ha colpito la percezione della propria città, lo dimostrano i risultati disomogenei estratti da un giudizio sulle principali aree metropolitane in cui solo Milano ne esce con la sufficienza sotto tutti i parametri.
Le esigenze sono efficienza, interconnessione, facilità di spostamento e capacità di rinnovarsi. La città di domani deve essere green, sostenibile, ma soprattutto facile da vivere. Gli italiani vogliono essere liberi di viversi sia il centro sia la periferia, senza dover necessariamente scegliere.
I cittadini desiderano progetti di riqualificazione territoriale, in una realtà in cui i protagonisti sono tutti gli attori coinvolti nel territorio, dal pubblico al privato.
La realtà è già cambiata, parlare di futuro è arrivare in ritardo.